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domenica 28 aprile 2013

Recensione "Hansel & Gretel - Cacciatori di streghe"

Chi non conosce la favola di Hansel & Gretel dei fratelli Grimm? Racconta di due bambini (Hansel e Gretel, appunto) che una bella notte vengono abbandonati senza pietà in un bosco dai genitori. Dopo un po' di vagabondaggio estremo, trovano una casa di marzapane e loro, piccoli e ignari di tutto, cominciano a mangiarla. Sfiga vuole che la casa sia la dimora di una strega cattiva che, con fare dolce e amorevole, li invita a mangiare ogni angolo della casa. Giustamente due bambini di 8 e 10 anni cosa possono fare? Accettare. Eh, mi sembra giusto. Quindi? Questi magnano e intanto la cara vecchina prepara il fuoco per papparseli.Poi loro la buttano nel forno e ciao. Detto questo, qualcuno si è mai chiesto cosa è successo dopo quella notte? Io, personalmente, no. 
Ma qualcuno sì, e quel qualcuno è Tommy Wirkola, giovane regista (che ricordiamo per aver diretto Dead Snow, il film commedia/splatter) che un bel giorno viene contattato da niente popò di meno che Will Farrel, che gli dice "dai, visto che il tuo film sugli zombie se lo sono cagato solo in Norvegia, vieni con me a Hollywood!". Questo coglie la palla al balzo, e ci va.
Quando gli viene chiesto che film voleva dirigere, a lui si illumina la lampadina: "Voglio fare un sequel di Hansel&Gretel! (Ricordiamo che il film era già stato preso di mira dalla Paramount nel 2009, e successivamente dalla MGM)" e tutti "NOOO, BELLIIISSIMO!".


Partiamo col dire che il film sarebbe potuto venir fuori una meraviglia, perché diciamocelo, è una storia che se la senti dici "cazzo, che figata!". Ecco, no.Il film parte con un riassunto a grandi linee della favola dei fratelli Grimm. "A grandi linee" perché ti spara 10 minuti di intro totalmente evitabili per spiegare quello che già tutti sanno. Ma vabè.


Passiamo al cast, indubbiamente troppo d'impatto per sbancare al botteghino con un film del genere. Il ruolo di Hansel è stato affibbiato a Jeremy Renner che è un attorone per la miseria, ha due candidature all'oscar alle spalle e ricordiamo che ha dato volto a Hawkeye. Gretel, invece, è interpretata da Gemma Arterton che anche lei da un solido contributo al cinema, ma di sicuro anche lei non era adatta a un ruolo del genere, soprattutto perché la Gretel che si vuole raccontare in questo film è indubbiamente più forte. Io l'ho trovata parecchio smielata, devo dire. Per il ruolo della strega "madre", Muriel, è stata scelta Famke Janssen, da sempre legata a questo genere di film.


Musica banale, già sentita e già risentita. Nonostante un budget da 50 milioni di dollari, rimane un filmetto da serie B.


Hansel e Gretel partono come due ragazzini impauriti che vivono un'esperienza del genere, da grandi sono le superstar del momento, troppo presi bene ad ammazzar streghe a tutto spiano, ma dentro ancora traumatizzati e "bambinoni". Presi da questa paura ancora racchiusa dentro di loro, sparano e ammazzano vecchine a manettta, e tirano su un finale a dir poco Western. 


Il montaggio, a tratti, sfiora l'imbarazzante.


Per il resto, se contiamo la scoperta della verità sui genitori, l'intrallazzo amoroso, e i vari cattivi è tutta roba trita e ritrita che sinceramente inizia anche a rompere le balle. 
Il trucco è curato, le streghe sono fatte bene, questo c'è da dirlo.


Per la durata che ha (88min), a tratti è molto lento e noioso da seguire, a tratti (ma meno) scorre velocemente. Punta di originalità per i titoli di testa.


Mi aspetto un sequel decisamente più ben fatto e, visto che è già in produzione, non ci vorrà molto per scoprirlo.

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