Recensione "Hansel & Gretel - Cacciatori di streghe"
Chi
non conosce la favola di Hansel & Gretel dei fratelli Grimm?
Racconta di due bambini (Hansel e Gretel, appunto) che una bella
notte vengono abbandonati senza pietà in un bosco dai genitori. Dopo
un po' di vagabondaggio estremo, trovano una casa di marzapane e
loro, piccoli e ignari di tutto, cominciano a mangiarla. Sfiga vuole
che la casa sia la dimora di una strega cattiva che, con fare dolce e
amorevole, li invita a mangiare ogni angolo della casa. Giustamente
due bambini di 8 e 10 anni cosa possono fare? Accettare. Eh, mi
sembra giusto. Quindi? Questi magnano e intanto la cara vecchina
prepara il fuoco per papparseli.Poi
loro la buttano nel forno e ciao. Detto questo, qualcuno si è mai
chiesto cosa è successo dopo quella notte? Io, personalmente, no.
Ma
qualcuno sì, e quel qualcuno è
Tommy Wirkola, giovane regista (che ricordiamo per aver diretto Dead
Snow, il
film commedia/splatter) che un bel giorno viene contattato da niente
popò di meno che Will Farrel, che gli dice "dai, visto che il
tuo film sugli zombie se lo sono cagato solo in Norvegia, vieni con
me a Hollywood!". Questo coglie la palla al balzo, e ci
va.
Quando gli viene chiesto che film voleva dirigere, a lui si
illumina la lampadina: "Voglio fare un sequel di Hansel&Gretel!
(Ricordiamo che il film era già stato preso di mira dalla Paramount
nel 2009, e successivamente dalla MGM)" e tutti "NOOO,
BELLIIISSIMO!".
Partiamo col dire che il
film sarebbe potuto venir fuori una meraviglia, perché diciamocelo,
è una storia che se la senti dici "cazzo, che figata!".
Ecco, no.Il film parte con un riassunto a grandi linee della
favola dei fratelli Grimm. "A grandi linee" perché ti
spara 10 minuti di intro totalmente evitabili per spiegare quello che
già tutti sanno. Ma vabè.
Passiamo al cast, indubbiamente troppo
d'impatto per sbancare al botteghino con un film del genere. Il ruolo
di Hansel è stato affibbiato a Jeremy Renner che è un attorone per
la miseria, ha due candidature all'oscar alle spalle e ricordiamo che
ha dato volto a Hawkeye.
Gretel, invece, è interpretata da Gemma Arterton che anche lei da un
solido contributo al cinema, ma di sicuro anche lei non era adatta a
un ruolo del genere, soprattutto perché la Gretel che si vuole
raccontare in questo film è indubbiamente più forte. Io l'ho
trovata parecchio smielata, devo dire. Per
il ruolo della strega "madre", Muriel, è stata scelta
Famke Janssen, da sempre legata a questo genere di film.
Musica
banale, già sentita e già risentita. Nonostante un budget
da 50 milioni di dollari, rimane un filmetto da serie B.
Hansel
e Gretel partono come due ragazzini impauriti che vivono
un'esperienza del genere, da grandi sono le superstar del momento,
troppo presi bene ad ammazzar streghe a tutto spiano, ma dentro
ancora traumatizzati e "bambinoni". Presi da questa paura
ancora racchiusa dentro di loro, sparano e ammazzano vecchine a
manettta, e tirano su un finale a dir poco Western.
Il
montaggio, a tratti, sfiora l'imbarazzante.
Per il resto, se
contiamo la scoperta della verità sui genitori, l'intrallazzo
amoroso, e i vari cattivi è tutta roba trita e ritrita che
sinceramente inizia anche a rompere le balle. Il trucco è
curato, le streghe sono fatte bene, questo c'è da dirlo.
Per la
durata che ha (88min), a tratti è molto lento e noioso da seguire, a
tratti (ma meno) scorre velocemente. Punta di originalità per i
titoli di testa.
Mi aspetto un sequel decisamente più ben fatto
e, visto che è già in produzione, non ci vorrà molto per
scoprirlo.
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